Altivole

Il toponimo potrebbe indicare dei piccoli rialzi del terreno (in veneto altiòle, dal latino altus) o, in alternativa, un luogo adatto all'uccellagione (dal latino altilia, attraverso il veneto altìa). Meno probabile una derivazione da altum vallum, in riferimento a una fortificazione. Il Barco della Regina Cornaro è una barchessa di villa veneta. Negli anni della signoria di Asolo di Caterina Cornaro (1489 - 1510), il barco era solo una piccola parte di un complesso architettonico e paesaggistico di grandi dimensioni, all'epoca descritto come un "luogo degno di un re di Francia".

Il progetto, strutturato attorno a tre cinte murarie, è attribuito per tradizione a Francesco Graziolo e Pietro Lugato. Il più ampio dei tre spazi rettangolari (45 ettari secondo attendibili valutazioni[1]) ospitava il parco di caccia, ricco di corsi d'acqua e servito da una grande torre colombaia. Il secondo recinto, con torri e mura merlate, formava una vasta corte, il cui lato est era occupato dall'unico edificio tutt'oggi esistente. L'ultima cerchia muraria racchiudeva il palazzo vero e proprio, i giardini e una peschiera.

La Tomba Brion è il monumento moderno più famoso. Si tratta di un complesso funebre monumentale ubicato in forma di L rovesciata lungo l'originale confine del piccolo cimitero di San Vito, frazione d'Altivole.
Opera dell'architetto veneziano Carlo Scarpa, venne da questi progettata e realizzata su commissione (1969) di Onorina Brion Tomasin, per onorare la memoria del defunto ed amato congiunto Giuseppe Brion, fondatore e proprietario della Brionvega, e conservarvi le spoglie di lui, le proprie, e quelle di alcuni parenti.


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