IL TERRITORIO


L’area, ad esclusione del lembo pianeggiante, è un anfiteatro con moltissimi colli, il che genera un frequente e rapido cambiamento di prospettive.

Il comprensorio collinare, di circa 88 chilometri quadrati si estende dai piedi del Grappa e abbraccia un quarto di questo nodo montuoso, mentre il resto del territorio è costituito da una serie di colli talvolta spiegati a ventaglio, altre volte foggiati ad anello chiuso e dove zone con declivi più arditi si alternano a un ondeggiare lento e sinuoso.

Sembra che i colli asolani conservino intatta la fi sionomia primitiva, del resto la mano dell’uomo non è riuscita ad alterarne la fi gura e i contorni: i declivi non sono, né arati e né piantati, ma messi a pascolo e fienili. I boschi che un tempo furono sradicati, hanno fatto posto a vigorose piante da frutto e alla vite.

E’ strano come le sagome abbiano varie forme. Colli piccoli e tondi, altri solitari, altri ancora addossati l’un l’altro.

Un gruppo presenta scoscesi burroni e un altro dolci pendii. A due passi da un orrido o da un precipizio c’è una conca dolcissima.

E poi ancora, alcuni sono sterili, altri fertilissimi e anche le colture seguono questo armonioso disordine, le viti sono maritate alle piante da sostegno e tra fi lare e filare si alternano gli alberi da frutto: ciliegi, peschi, meli, susini, albicocchi, fichi e noccioli, cotogni e giuggioli, una immensa varietà di ramifi cazioni e di tonalità di verde si intreccia, si abbraccia.

Altre volte poi le colture singole sono separate da colle a colle e così uno è vitato, l’altro pascolivo e un altro ancora è boschivo. Tutto scorre in un’armonia senza tempo.


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